Io sono qui

«Non chiamammo subito la polizia.»
Con questa frase inizia Io sono qui, un romanzo potente e indimenticabile raccontato da Mia, vent’anni, voce narrante irriverente, acuta e iperanalitica. Quando suo padre e il fratello minore Eugene non rientrano dopo una passeggiata nel parco vicino casa, Mia non si preoccupa. Succede spesso che Eugene si perda nei suoi pensieri. Ma quando lui torna da solo, sanguinante e sconvolto, capisce subito che è accaduto qualcosa di grave: suo padre è scomparso.

L’unica persona che potrebbe sapere cosa è successo è proprio Eugene.
Solo che Eugene, a causa di una mutazione genetica rarissima — presente in appena lo 0,00000003 percento del DNA — non può parlare e ha un sorriso perenne, indipendentemente da ciò che prova. Non riesce a raccontare ciò che ha visto. Non riesce a chiedere aiuto. Eppure, qualcosa nei suoi gesti, nei suoi silenzi, nelle sue reazioni, sembra voler comunicare.

Mentre la polizia indaga e i sospetti si moltiplicano, Mia si ritrova a decifrare il linguaggio del fratello, ogni suo movimento, ogni sguardo. Nel farlo, scopre non solo i dettagli di quella giornata fatale, ma anche verità nascoste sulla loro famiglia, sul dolore trattenuto, sull’amore che non sempre sa esprimersi a parole.

Io sono qui è molto più di un giallo familiare. È un viaggio profondo nell’anima umana, un romanzo che intreccia mistero, dramma e riflessione filosofica su cosa significa comunicare, amare, esistere. Con ritmo serrato e colpi di scena inaspettati, mette in luce una domanda universale: possiamo davvero conoscere chi amiamo?

Un libro intenso, emozionante e provocatorio, che sfida le nostre certezze sul linguaggio, la felicità e i legami più profondi.