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Cambio di stagione? Ritrova l’equilibrio attraverso i 5 sensi.
Ah, eccoci, di nuovo in quel periodo dell’anno in cui non sai bene cosa metterti: troppo caldo per il piumino, troppo freddo per stare senza niente. Fuori piove a intermittenza, le giornate si accorciano e io, onestamente, mi sento un po’ lento. Come se il corpo avesse bisogno di tempo per capire che ormai l’estate è finita (anche se la mente vorrebbe già essere altrove, a Natale, in vacanza, chissà).
Lo so che non sono l’unica a sentirsi così. C’è chi diventa malinconica, chi dorme dieci ore e si sveglia comunque stanca, chi invece sembra rinata. Ma forse, invece di combattere questo strano stato di mezzo, potremmo semplicemente… lasciarlo stare.
Non sempre dobbiamo reagire. A volte basta rallentare un attimo, respirare, e ascoltare quello che il corpo sta cercando di dirci.
Mangiare quello che ha senso adesso. Parliamoci chiaro: quando fuori piove e fa freddo, mangiare un’insalata cruda a pranzo non è una vittoria. E allora via libera a zuppe, a porri soffritti, la zucca al forno con un filo d’olio. Roba che scaldano dentro, che sa di casa, di nonna, di domenica mattina.
Sì, le clementine sono piene di vitamina C, lo dicono tutti. Ma non le mangio per il sistema immunitario: le mangio perché in questo periodo ne ho voglia. Perché profumano, perché sono dolci, perché sbucciarle è un piccolo rituale che sporca un po’ le dita e ti ricorda che stai mangiando qualcosa di vero.
Qualche pezzo di cioccolato fondente dopo pranzo? Sì perché mi piace. E a volte basta questo.
Muoversi senza sensi di colpa
Ho smesso di sentirmi in colpa se certi giorni non faccio stretching alle sette del mattino. Anche perché, diciamolo, alle sette del mattino io sono ancora in modalità “sopravvivenza”.
Ma camminare sotto la pioggia leggera, con gli scarponcini vecchi e la sciarpa tirata su fino agli occhi — quello sì che mi fa bene. Dieci minuti dopo cena, guardare le foglie che cadono storte, spinte dal vento. Fare due mosse di yoga davanti alla finestra, mentre fuori si fa buio e dentro si accende la lampada.
Non serve fare chilometri. Basta non fermarsi del tutto. Anche se oggi hai passato metà giornata sul divano con un plaid addosso. Va bene lo stesso.
Tornare ai sensi, piano piano
La verità è che quando sono stancoa, o giù di corda, non serve a niente cercare soluzioni complicate. Serve tornare indietro di qualche passo. Usare i sensi, come quando eri bambina.
A me aiuta: prendere una spezia (cannella, noce moscata) e annusarla così, senza motivo. Solo per sentire quel profumo intenso che mi riporta chissà dove.
Strofinarmi forte le mani e poi appoggiarle sugli occhi chiusi. Dieci secondi di calore, buio, silenzio. Sembra una sciocchezza, ma a volte è tutto quello che serve.
Ascoltare i rumori fuori: il vento nei rami, la pioggia sul tetto, una macchina che passa. Senza cercare di capire da dove viene. Solo ascoltare.
Bere una tisana lentamente. Senza guardare il telefono. Sentire il caldo nella gola, l’amaro, il dolce dopo. Niente di speciale. Ma fatto con attenzione.
Guardare il cielo. Davvero. Non per vedere se devo prendere l’ombrello, ma per vedere i colori: il grigio che cambia, il rosa prima che faccia notte, le nuvole che corrono come se avessero fretta.
Non sono esercizi. Non sono tecniche. Sono solo piccoli gesti che ogni tanto mi rimettono a posto.
Nessuna regola fissa
Non esiste il modo giusto di vivere il cambio di stagione. C’è chi si adatta subito, chi ci mette settimane, chi vorrebbe sparire per un mese e ricomparire a primavera.
E va bene così. Non dobbiamo essere sempre efficienti, produttivi, allegri. A volte basta accendere una luce in più, bere qualcosa di caldo, indossare quella maglia che ci fa sentire al sicuro.
Il benessere non è una questione di risultati. È una questione di presenza. Di saper attraversare i momenti strani senza pretendere di controllarli.
Se proprio c’è una cosa che imparo ogni volta che le stagioni cambiano, è questa: posso permettermi di andare piano. Di non avere tutte le risposte. Di ascoltarmi, senza giudicarmi.
Tu, invece, come stai vivendo questo passaggio? Ti senti più stanca/o del solito? Più riflessivo? Oppure hai già tirato fuori le pentole per le zuppe e sei felice come un cane con la sua coperta?
Fammelo sapere, se ti va sui nostri canali social o semplicemente, prova a notare cosa ti fa stare bene oggi. A volte, è già abbastanza.







